Mi indigno per molte cose, per alcune cose di più e per altre di meno.
Ma tra le cose che mi fanno più indignare c’è il maltrattamento degli anziani e degli animali:
creature indifese, facilmente vessabili, i cui bisogni sono un peso per chi deve accudirli, insomma esseri abbandonabili: per essi non viene invocata quella pietà universale riconosciuta ai bambini.
Però i principi della coscienza e i comandamenti esistono da millenni.
Se il rispetto per gli anziani è un pilastro incrollabile di tutte le civiltà, dall’Oriente all’Occidente, il rispetto per gli animali sembra appartenere principalmente alla cultura induista.
Ma non è così: anche all’Occidente non manca e, se il racconto dell’asina parlante non è tanto antico quanto i testi sacri indiani, ha una sua rispettabile antichità, essendo narrato in un libro dell’Antico Testamento: i Numeri, 22.
Balaam è una sorta di mago della Mesopotamia che viene interpellato da una popolazione ostile all’avanzata del popolo eletto nella terra promessa, affinché maledica il popolo prediletto da Dio.
Balaam si incammina sulla sua asina per andare a maledire il minaccioso popolo di Israele ma interviene un angelo a bloccarlo e a dirgli quello che deve fare.
Solo l’asina lo vede e si rifiuta di proseguire, ma Balaam la percuote. Alla fine la povera bestia esplode di collera:
Allora il Signore aprì la bocca dell’asina, che disse a Balaam: – Che cosa ti ho fatto perché tu mi percuota già per la terza volta? Non sono forse la tua asina che hai sempre cavalcato fino ad oggi? Sono forse solita farti così?-
Ed egli rispose: – No – .
In effetti Balaam non era solito picchiare la sua asina, ma quella, e non lui, aveva visto l’angelo, e per soggezione non voleva proseguire.
Alla fine l’angelo si rivela anche a Balaam imponendogli di benedire e non maledire gli Ebrei.
L’angelo dell’Eterno gli disse: – Perché hai percosso la tua asina già tre volte? Ecco, io sono uscito per farti ostacolo, perché la via che batti è contraria al voler mio.
L’asina mi ha visto e per tre volte ha deviato davanti a me. Se non avesse deviato davanti a me, io ti avrei ucciso all’istante, ma lei l’avrei lasciata in vita! –
Se l’angelo è dalla parte della povera bestia, il messaggio è che gli animali vanno rispettati, perché anche loro possono vedere gli angeli.
E con questo apologo, auguro a tutti un buon Natale nel rispetto di ogni essere del creato.

Bello, buon NataLE
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Anche a te, chissà magari i nostri animali cominciano a parlare!!! 😀
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buon Anno, ormai, tanti auguri
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Grazie, Cinzia, anxhe a te
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